Carissimi diciottenni e giovani,
Nel Cenacolo Gesù guarda i suoi discepoli. Contempla anche la sua vita vissuta nell’obbedienza, incamminata a compiere l’ultimo tratto che lo separa dal suo ritorno al Padre. Lui conosce le insidie di Satana, conosce tutti i suoi trucchi, le sue menzogne, falsità, disonestà. Lui ha vinto il mondo. I suoi discepoli lo vinceranno? Saranno capaci di attraversare tutte le tempeste del male, senza mai appartenere ad esso, senza mai lasciarsi travolgere? In quest’ora della sua passione, avranno la forza di superare lo scandalo della Croce? Giungeranno a credere in Dio? Questo momento sarà lungo per i discepoli, ma va superato.
Cristo non può in quest’ora delicata e difficile occuparsi di loro. Lui è impegnato nel supremo e definitivo combattimento per abbattere una volta per sempre il principe di questo mondo. Chi potrà occuparsi dei discepoli è solo il Padre. Al Padre Gesù chiede che si prenda cura di loro. I discepoli sono il suo presente e il suo futuro. Senza di essi infatti si interrompe l’opera della salvezza.
I discepoli di ogni altro fondatore di religione sono portatori di un’idea del loro maestro. Non sono vita del loro maestro e non lo potranno mai essere. Il loro maestro giace nella tomba e in essa rimane fino al momento in cui Cristo Signore non lo sveglierà. I discepoli di Gesù non solo sono la perfetta continuazione della vita del loro maestro, della sua Parola e della sua opera, della sua stessa morte nel dono della vita offerta al Padre per la redenzione del mondo, sono anche i portatori nel mondo del Padre e dello Spirito Santo. Vivendo Cristo in essi, vive il Padre e lo Spirito. Ma noi siamo ogni giorno veramente testimoni di Cristo?
Buona Settimana
Don Danilo
